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Elisa LUCCHESI, Università di Roma
Vecchie e nuove (in)certezze sul Lapis Satricanus
Il poster fornisce la sintesi di uno studio condotto insieme ad Elisabetta Magni e confluito nel volume "Vecchie e nuove (in)certezze sul Lapis Satricanus" (in stampa presso la casa editrice ETS di Pisa).
L'oggetto della trattazione è il Lapis Satricanus, epigrafe del VI-V secolo a.C. rinvenuta nelle fondamenta del tempio II della Mater Matuta a Satricum. L'obiettivo della ricerca è determinare, alla luce dei dati vecchi e nuovi, la collocazione del documento all'interno del diasistema linguistico dell'Italia centrale. L'iscrizione, di volta in volta attribuita alla varietà volsca, a quella latina arcaica, o, infine, ad un non ben precisato dialetto satricano, presenta in realtà caratteri linguistici ed epigrafici che rendono difficile il recupero del quadro linguistico di pertinenza.
La rianalisi delle numerose questioni problematiche e la riflessione sui limiti delle precedenti proposte interpretative, hanno messo in luce una serie di elementi che suggeriscono di considerare con attenzione l'ipotesi di una facies linguistica falisca per l'iscrizione.
I materiali che presenteremo fanno il punto su aspetti di ordine:
1. archeologico: le condizioni di ritrovamento della lapide; evidenti richiami alla scuola falerina nella decorazione fittile del tempio II della Mater Matuta;
2. epigrafico: il senso destrorso dell'iscrizione, il tipo di alfabeto e la mancanza di interpunzione, tutti elementi caratteristici della grafia falisca arcaica; la restante documentazione epigrafica rinvenuta a Satricum, esigua e linguisticamente eterogenea;
3. storico: la presunta origine falerina della stirpe Valeria; l'utilizzo del prenome Poplios, in questa forma esclusivamente falisco;
4. linguistico: la desinenza di genitivo maschile singolare -osyo, attestato unicamente in falisco; l'etimologia di suodales, che non esclude una base del tipo *swed- (anziché *swedh-) i cui sviluppi fonetici sono compatibili con quelli propri del falisco; il teonimo mamartei, che mostra interessanti intrecci con l'onomastica falerina.
A venticinque anni dal ritrovamento del Lapis Satricanus, ciò sembra sufficiente per riaprire la discussione.
Most recent modifications: February 18, 2003 latling@classics.unibo.it Source: Dipartimento di Filologia Classica e Medioevale No rights can be derived from the information on this Internet-page.
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