Epigrafe di Mnesiepes (test. 4 Tarditi)

Il dio Apollo vaticinò a Mnesiepes che era conveniente e giusto onorare il poeta Archiloco nel modo che aveva in animo.
E in osservanza a questo vaticinio di Apollo, chiamiamo il luogo «Archilocheion», costruiamo gli altari, sacrifichiamo agli dèi come ad Archiloco e lo onoriamo, secondo l’oracolo che Apollo ci rese.
Quanto a ciò che decidemmo di scrivere, parte lo abbiamo appreso dalla tradizione antica, parte lo abbiamo verificato personalmente.
Dicono infatti che Archiloco, ancora molto giovane, fu mandato dal padre Telesicle in campagna, al villaggio chiamato Leimon, per portare a vendere una vacca; partì che era già notte e splendeva la luna, per portare la vacca in città; quando fu nella località chiamata Lissides, gli parve di intravedere un gruppo di donne. Credendo che esse tornassero dai campi alla città, iniziò a motteggiarle, e quelle risposero con scherzi e risate e gli chiesero se portasse la vacca al mercato. Archiloco rispose di sì, e le donne dissero che gli avrebbero dato loro un degno compenso. Dopo aver detto così, scomparvero sia loro sia la vacca, ma Archiloco vide una lira posata ai suoi piedi. Ne rimase sconvolto, ma dopo qualche tempo comprese che gli erano apparse le Muse e che gli avevano donato una lira; la prese, si avviò verso la città e raccontò a suo padre quanto era accaduto…